Il parco olimpico deserto una settimana prima dell?Olimpiade (LaPresse/D'Alberto)
L'australiana Elizabeth Cambage che schiaccia a canestro e sostiene di non aver fatto nulla di straordinario (Afp/Thuillier)
La Spagna che con la faccia tosta di chi non ha paura di niente, osa l'incredibile e arriva vicino alla vittoria con l'intoccabile Dream Team (Afp/Dunand)
Pau e Marc Gasol, due fratelli sotto canestro che sono una forza della natura (Reuters/Segar)
L'addio della «generacion dorada» dell'Argentina: ha vinto l'Olimpiade 2004, terza nel 2008 e ha vinto il Mondiale di Indianapolis battendo gli Usa. Sia felice lo stesso (Afp/Clary)
Candace Parker, la Kobe Bryant del basket Usa femminile: uno spettacolo. C'è chi pensa di farla giocare tra gli uomini, nella Nba, un azzardo da non fare, sperimentato in passato con Lynette Woodard (Ap/Caivano)
Wojdan Shaherkani, 16 anni, altra metà della squadra femminile saudita. Il suo incontro di judo, contro una portoricana di 12 anni più grande, è durato solo un minuto e 22" (Epa/Panagiotou)
Noor Hussain Al-Malki, 17 anni, prima donna del Qatar a partecipare ai Giochi olimpici. Partenza batteria dei 100 metri, Noor si accascia appena lasciati i blocchi. Uno stiramento. Viene portata via in lacrime,e in carrozzella. «Gli altri dicono che partecipare all?Olimpiade è un sogno. Io non potevo neanche sognarlo. Prima era impossibile, adesso è cambiato qualcosa» (Afp/Dennis)
Sarah Attar, 16 anni, prima rappresentante olimpica dell?Arabia Saudita. Ha corso gli 800 metri in 2'44", 30 in più della penultima arrivata. «Ho fatto del mio meglio, il pubblico mi ha sospinto, erano tutti in piedi ad applaudire per me» (Reuters/Gray)
Josefa Idem, e basta la parola. C'era gente navigata che diceva basta, non se può più, che noia. Averne invece, di gente come lei (LaPresse/Badolato)
Francesca Dallapè ha perso la medaglia al penultimo tuffo, per un errore non suo. Tania Cagnotto, la sua compagna, ha sbagliato una cosa elementare. L'Olimpiade di Francesca è finita in quel momento. Avrebbe potuto dare la colpa all'amica o al mondo intero, come ha poi fatto il nuoto. Le ha augurato buona fortuna nelle gare indidividuali. «Vinci anche per me». Brava (Ansa/Ferrari)
Roger Federer era il favorito per l'oro. In finale non è stato battuto da Murray, è stato travolto. Ma lui, che tante volte era stato accusato di perdere male, frignando per se stesso, è sembrato davvero contento per l'avversario, finalmente vincitore dopo tante batoste. La classe si vede nelle sconfitte (Usa Today/Hanewinckel)
Gli argentini del basket, vecchi e stanchi, hanno dato una grande dimostrazione di dignità. Manu Ginobili e gli altri non avevano alcun bisogno di un'ultima volta dopo che a Pechino era stata giudicata chiusa la loro era. Lo hanno fatto per amicizia, per rispetto della loro storia (Afp/Clary)
Ancora una volta Matthew Emmons ha sbagliato all'ultimo colpo, dopo Atene 2004 e Pechino 2008. Ma il tiratore americano almeno ha preso il bronzo della carabina 50 metri 3 posizioni, gara vinta da Niccolò Campriani. Ed è tornato a gareggiare dopo un tumore alla tiroide e un'operazione a cuore aperto. Le lacrime di commozione condivise con Campriani sono state un momento bello, nobile (Usa Today/Mackson)
Saluta con una linguaccia Nijel Amos, ragazzino del Botswana. Seguendo la corsa pazza di Rudisha negli 800 metri che ha portato il record del mondo, lui ha fatto quello junior e, soprattutto ha vinto la prima medaglia olimpica (d'argento in questo caso) nella storia del suo Paese (Afp/Bouys)
Ci credereste che gli Usa non avevano mai vinto una medaglia con una donna nel judo? No? Fino a Londra 2012 vi sareste sbagliati, ma da questa edizione dei Giochi non più: merito di Kayla Harrison, 22 anni, medaglia d'oro nella categoria -78 kg. Kayla nella vita ha superato ogni avversario, anche il dolore di essere stata violentata a 15 anni da un suo ex allenatore (Usa Today\Jerry Lai)
Nel suo Paese è un eroe: vincendo i 400 m piani a Londra infatti Kirani James ha dato la prima medaglia d'oro al piccolo stato caraibico di Grenada (Afp\Eisele)
Un italiano, Carlo Molfetta, gli ha tolto l'oro solo per decisione della giuria, nella categoria del taekwondo +80 kg. Ma niente e nessuno al mondo potrà togliere il sorriso a Anthony Obame, del Gabon, prima medaglia assoluta nella storia del suo Paese (Reuters/Kim Kyung-Hoon)
Mister Bean (Reuters/Pfaffenbach)
La pallanuoto, ora e sempre (LaPresse/Badolato)
La zona mista del pugilato, l?unico luogo dove si dice la verità (Afp/Guez)
Superman che si è dimenticato a casa nell'armadio il mantello: Ryan Bailey in turbotuta intera nella finale dei 100 metri (Ap/Niedringhaus)
Gli occhi di Federica Pellegrini dopo il naufragio (anche) nei 200 sl: finalmente fuori dal cloro, mandavano lampi di pura vita (Reuters/Melville)
L'abbraccio tra fratelli dopo l'oro (50 sl) del Manaudou sbagliato: Florent vince, Laure scoppia in lacrime (Afp/Coffrini)
L'unghiata sul decolleté di Rosalba Forciniti dopo il bronzo nel judo: il copyright della vera bad girl (Ap/Sancya)
La corsa d'antan, piena di grazia, quasi un filmato da cineteca, di Allyson Felix nei 200 restituiti agli Usa (Ap/Phillip)
Michael Phelps (nuoto, 200 farfalla) - Nessuno sconto anche a Mister Nuoto: nella «sua» gara ha comandato fino all'ultimo metro, ma ha sbagliato la bracciata conclusiva. Il sudafricano Le Clos gli ha così «fumato» la ventitreesima medaglia della carriera: furto con destrezza allo Squalo di Baltimora (Afp/Simon)
Liu Xiang (atletica, 110 hs) - Lo citiamo non perché ha mancato una medaglia ma perché, per due edizioni di fila dei Giochi, si è rotto il tendine d'Achille. A Pechino come a Londra, Liu - premio Fantozzi ad honorem - ha fatto piangere una nazione. L'oro ad Atene era forse maledetto? (Ap/Meissner)
Giulia Quintavalle (judo) - L'olimpionica di Pechino vede sfumare nei quarti il sogno di ripetersi. Ma in una delle due «piccole finali» che assegnano il terzo posto ex aequo va perfino peggio: appena sale sul tatami, l'americana Malloy la batte. Dall'oro al «legno» in un secondo (LaPresse/Badolato)
Michael Diamond (tiro a volo) - 125 piattelli abbattuti senza sbagli. A chi, se non a lui, l'australiano biolimpionico (vinse ad Atlanta e a Sydney), l'oro della fossa olimpica? No, non a lui. Ma al croato-italiano Cernogoraz. In finale - ben cinque errori - Michael si è sparato... sui piedi (Afp/Naamani)
Cagnotto e Dallapé (tuffi) - Avevano già il bronzo al collo, quel tuffo pareva la formalità per chiudere la pratica. Invece una è andata da una parte e una dall'altra: sincronizzazione a pallino e lacrime a volontà. Era il segnale premonitore di una piscina dall'acqua amara (Ansa/Ferrari)
Gran Bretagna: Olimpiade promossa e fattore casa sfruttato al massimo: 65 medaglie (Leo Mason/Usa Today Sports)
Australia (nella foto James Magnussen). Gli aussie sono gli unici che escono dalle piscine delusi quanto noi. Neanche un oro individuale nel nuoto, specialità della casa: non succedeva dal ?76 (Ap)
Gabon: Anthony Obame regala la prima medaglia al suo aese nel taekwondo (argento), uno sport nato in Corea. Il simbolo dell?Africa che spinge (Reuters)
Corea (nella foto Hak Seon Yang, oro nella ginnastica): la Cina conferma le statistiche e la flessione nell?Olimpiade successiva a quella di casa. E? la Corea del Sud la sorpresa asiatica (quinta nel medagliere), trascinata dagli arcieri (3 ori) (Epa)
Brasile: l?uomo simbolo è Zanetti, oro a sorpresa agli anelli. I brasiliani perdono nel calcio, ma si consolano con il record di medaglie (17). Pronti per Rio (Ap)
I bicipiti di Blake, detto non a caso The Beast. Nessuno mi convincerà mai che spalle e braccia da gladiatore servano a correre più veloci. Mennea aveva braccine da pulcino, Lemaitre pure. Fino a prova contraria, bisogna tacere. Ma, se succede il peggio, non bisogna stupirsi.
La gara maschile alla sbarra. La più bella delle Olimpiadi. Ogni concorrente faceva meglio di chi l'aveva preceduto, e pareva destinato a chiudere la gara; che invece non finiva mai. Come Apocalypto di Mel Gibson: una parte di te spera che finalmente sia finito, un'altra che accada ancora qualcosa di grandioso e terribile
La bandiera britannica. Giusto l'orgoglio nazionale. Ma troppe Union Jack. Vista pure sulla carta igienica in vendita nei negozi per turisti. Gli inglesi hanno fatto un'Olimpiade bellissima. Ma l'Olimpiade non è soltanto loro.
La cerimonia di chiusura. Citazioni sataniste, autopromozione dei cantanti, estetica Anni 80 volgaruccia compresa Naomi Campbell, rapper con occhiali scuri a mezzanotte su decapottabili bianche che sarebbero parse eccessive ad Al Capone. Chi ha pensato la chiusura dell'Olimpiade non ha capito che il mondo dopo la grande crisi è cambiato, anche se in tanti non vedono l'ora che torni come prima. Per fortuna Boyle nella cerimonia di apertura aveva messo in scena la fabbrica, il lavoro e pure il servizio sanitario nazionale.